La Luce del Verdicchio di Matelica

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Loc. Colle Stefano n.3
62022 Castelraimondo (Macerata) Italy
43°12’26.7″N  13°01’38.5″E

1. VIGNA LE PRATA

Superficie: 2,4 ha
Anno: 2015
Esposizione: Sud-Est
Orientamento Filari: Est-Ovest
Sesti d’impianto: 2,8 x 1,20
Pendenza: 5-8%
Vitigni: Verdicchio Marche Bianco IGT 0,8 ha
Colli Maceratesi DOC Ribona 0,6 ha

Dal punto di vista pedoclimatico questo vigneto, situato nel comune di Pioraco, in località Le Prata da cui prende appunto il nome, si distingue fortemente dai restanti vigneti di località Collestefano, in particolare la vicinanza alla montagna ed al monte Castel Santa Maria (1200 mt) ed alla gola del fiume Potenza; il terroir è eccezionale, caratterizzato da una ventosità accentuata che nelle ore calde porta aria calda dal basso verso l’alto, mentre di notte aria molto fredda, che sia dalla montagna, ma soprattutto dalla gola del fiume di riversa a valle seguendo l’alveo fluviale, investendo in maniera violenta il pianolo di Le Prata che si trova proprio lì sotto, creando una forte escursione termica dal giorno alla notte.

In questo vigneto anche il suolo si caratterizza in maniera molto diversa: non avendo una matrice arenaria e sabbiosa come a Collestefano, ma di natura alluvionale, vi è una maggiore presenza di scheletro ciottoloso soprattutto in certi punti con abbondante presenza di limo ed argilla. La presenza di calcare attivo è inferiore al 10%.

2. VIGNA ELENA

Superficie: 2,3 ha
Anno: 
2008
Esposizione: Nord
Orientamento Filari: Nord-Sud
Sesti d’impianto: 2,75 x 1
Pendenza: 10-18%
Vitigno: Verdicchio

Questo vigneto si caratterizza per avere un terreno medio impasto con una presenza di calcare del circa 15%; come sempre, essendo esposto a nord, vi è una maggiore presenza di argilla che aumenta il rischio che possano manifestarsi eventi franosi. In effetti, guardando il profilo a metà vigneto, si denota un avvallamento creatosi 20 anni fa, prima della realizzazione della vigna. Quasi sempre, dopo la realizzazione del vigneto, se opportunamente gestiti, non vi sono più rischi di frana, in quanto le radici delle piante di vite esercitano una forte azione nel condensamento dei suoli.

Nella parte alta del vigneto, ci troviamo in cima ad un crinale in cui è situata una vecchia strada vicinale, delimitata da due bellissime file di querce ed altri alberi, che fanno da cornice ai campi e con essi le fattorie. Inoltre, quasi sempre, questa esposizione, facilita anche il ricambio d’aria, aumentando la ventilazione del vigneto.

STORIA: vigna di Elena rappresenta il primo vigneto acquistato dall’azienda nel 2008, dopo 10 anni dalla fondazione; pertanto rappresentò per me una grande realizzazione e questo coincise con la nascita della primogenita Elena, da cui ne deriva il nome.

Nel margine ad ovest del vigneto, al confine con le due querce, fu realizzato al momento dell’impianto il primo campo clonale da selezione massale, con uno dei presunti cloni che avevo scoperto nei vecchi vigneti di famiglia.

3. VIGNA ENZO BRANCALEONI

4. VIGNA FRANA

Superficie: 1,3 ha
Anno:
2017
Esposizione: Nord
Orientamento Filari: Nord-Sud
Vitigno: Verdicchio 100%
Pendenza: 22%
Note Agronomiche: Pacciamatura viva di fragolina

La vigna prende il nome “Frana” in quanto in passato, nel periodo di fine inverno, in occasione dello scioglimento della neve si verificò un evento franoso. Dalla foto, dietro alla bellissima quercia volutamente salvaguardata dall’azienda, nel tentativo di inglobarla nel vigneto, si nota che il profilo della collina, nonostante gli anni trascorsi, mostra le conseguenze scoscese dovute all’evento.

Il verificarsi di eventi franosi importanti in queste colline, soprattutto se esposte a nord, è dovuto alla ricchezza di formazioni argillose che convivono a strati di roccia e sabbia.

5. VIGNA DEL CAPANNONE

Superficie: 2,2 ha
Anno:
1987
Esposizione: Nord
Orientamento Filari: Nord-Sud
Sesti d’impianto: 3 x 2
Pendenza:
5-20%
Vitigno: Verdicchio

Si tratta del primo vigneto impiantato dalla famiglia Marchionni nel 1988, a 9 anni dall’acquisto.

Ricordo che io e mio padre Benedetto con il foglio rosa e una Fiat 131 ci recammo all’Assam, ente di sviluppo delle Marche, per cercare di ottenere i diritti di reimpianto.

Con il 5-20% di pendenza, il vigneto è ricco di scheletro fino in superficie, mentre in basso aumenta la frazione argillosa, a metà collina, è presente una sorgente d’acqua.

Nonostante sia esposto a nord, questo vigneto resiste incredibilmente alle gelate tardive.

Note agronomiche: come pratica agronomica comune in quei tempi, dopo lo scasso con aratro a 1 metro, furono adottati dei sesti d’impianto 3×2, larghi, con solo 1600 ceppi/ha, ma che comunque presentano molti aspetti positivi.

Il nome del vigneto deriva dalla presenza di un capannone che fu realizzato dalla famiglia nel 1991, in occasione delle nozze di mia sorella Fabiola; ricordo che mio padre Benedetto in una notte nella sua officina realizzò tutte le finestre.

6. VIGNA DEL POZZO

Superficie: 2 ha
Anno: 
2009/2017
Esposizione: Est
Orientamento Filari: Est-Ovest
Sesti d’impianto: 1,75 x 1/1,20
Pendenza: 8%
Vitigno: Verdicchio

Questo appezzamento è uno dei 3 vigneti con cui è nata l’azienda nell’aprile 1998. La coltivazione biologica invece era già avviata dal 1995. Si tratta del primo vigneto avviato a coltivazione biologica nella zona di Matelica.

Come gran parte dei vigneti di Collestefano il suolo si caratterizza per la presenza di una combinazione di formazione argillose e sabbiose che si alternano dando vita a profili variabili con diverse combinazionia di sabbia e argilla; infatti, in profondità, quasi sempre a metà collina, non è difficile trovare a 14 mt di profondità, sorgenti di acqua importanti. In questo vigneto ce ne sono 3 esempi.

Riferimenti climatici: dalla foto si nota la presenza della fola che caratterizza Collestefano. La foto in questo vigneto mostra la sua collocazione geografica, ovvero il posizionamento al di sotto della montagna. La vicinanza alla gola del fiume Potenza che intaglia le due montagne Monte Primo e Monte Castel S.Maria comporta un movimento di aria fredda che soprattutto durante la notte scende verso il basso riversandosi nella zona dei vigneti, sia dalla montagna, ma soprattutto dall’apertura della gola.

7. VIGNA DELL’ ORTO

Superficie: 0,7 ha
Anno: 2009
Esposizione: Sud-Est
Orientamento Filari: Est-Ovest
Sesti d’impianto: 2,75 x 1
Pendenza: 10%
Vitigno: Verdicchio

Il vigneto si caratterizza di un terreno profondo medio-impasto, come tutti gli altri, ricco di scheletro e calcare (14%).  Siamo in una zona pede-montana, ovvero a ridosso della catena dell’Appennino umbro-marchigiano. A sud si trovano le montagne dei Sibillini con il Vettore (2400 mt circa), mentre a nord il monte Catria. Come si vede dalla foto, ci troviamo a ridosso della valle del fiume Potenza e si vede la gola del fiume con a sinistra Monte Primo e a destra monte Castel S.Maria.

A sinistra vediamo un roccolo di quercia, che era un antico sistema di caccia a rete, praticato in questa zona.

8. VIGNA LAGHETTO

Superficie: 1,2 ha
Esposizione: Sus
Orientamento Filari: Nord-Sud
Vitigno: Verdicchio 0,6 ha
Sangiovese 0,3 ha
Cabernet 0,2 ha
Barbera 0,1 ha

La caratteristica di questo vigneto è l’esposizione a sud, un terreno ricco di scheletro e forte pendenza a rittochino.

Lo scheletro è molto abbondante nella parte più alta del vigneto, mentre scendendo in basso prevale un terreno medio-impasto, aumentando nella frazione argillosa.

Eccezionale dal punto di vista paesaggistico sono le due querce secolari, fra le più grandi nella provincia di Macerata. Quando dovevo affittare il terreno il vicino insisteva, ma io ero indeciso perché solo il 50% era investito a Verdicchio. Così invitai mio padre ad un sopraluogo per un consiglio; il suo consiglio mi colpì tantissimo. Egli infatti mi disse: “prendilo, prendilo perché ci sono due belle querce”.

Infine a questa vigna fa da contorno un bellissimo laghetto perfettamente integrato nel vigneto ed il tutto circondato da circa 6 ha di superficie boschiva destinata a tartuficoltura biologica.

9. VIGNA PENDENTE

Superficie: 2,5 ha
Anno:
2017
Esposizione: Nord
Orientamento Filari: Nord-Sud
Sesti d’impianto: 2.75 x1,18
Pendenza: 10-25%
Vitigno: Verdicchio

Questo è l’ultimo vigneto realizzato in azienda, nell’anno 2017; pertanto, come tutte le nuove vigne, dal 2017 e in poi, nella zona del sottofila viene introdotta la pacciamatura viva di fragolina di bosco (Fragaria Vesca). Introducento due plantule nella zona del ceppo, nel giro di 2/3 anni, si forma una pacciamatura viva che copre interamente la zona del sottofila del vigneto, limitando quasi del tutto la presenza di erbe infestanti. In questo vigneto si trova dunque, una delle due tesi svolte con l’Università di Ancona (Tesi Erosione). Per quanto riguarda il suolo, matrice litologica, questo vigneto ha una presenza di scheletro molto abbondante, soprattutto nella zona centrale e bassa del vigneto (2/3) ed è curioso vedere come la vite si adatta e cresce anche rigorosamente con suolo ricchissimi di scheletro. Nella parte altra invece (1/3) è maggiore la presenza di argilla, tanto che di nota uno stacco di frana che avvenne 20 anni fa, interessando tutto il crinale della collina fino alla vigna di Elena.

Quando non c’erano ancora le mie vigne e l’appezzamento veniva coltivato a frumento duro dal proprietario precedente, il campo veniva trebbiato sempre per ultimo nella zona perché il frumento duro resisteva alla stretta in quanto il terreno, non andando in stress idrico, non si asciugava mai.

Il nome Pendente deriva dal fatto che, mentre gli altri vigneti hanno una pendenza a rittochino che in alcuni casi arriva fino al 25% (vedi vigna del Laghetto), qui vi è una doppia pendenza (20% in discesa e 15% traverso), che rende il terreno al limite delle lavorazioni con le normali macchine aziendali, ma questa situazione critica non è stata un problema per l’azienda, anzi una sfida.

10. VIGNA SERENA

Superficie: 3 ha
Anno: 
2016
Esposizione: Nord
Orientamento Filari: Sud-Nord
Sesti d’impianto: 1,42 x 2,75
Pendenza: 15-18%
Vitigno: Verdicchio

La vigna è caratterizzata da un suolo profondo e medio-impasto, con un calcare del 15%. Anche in questo vigneto ed a metà pendio ci è una bellissima sorgente di acqua.

Come tutto il comprensorio di Matelica e tutti gli altri vigneti, anche la vigna Serena non viene usata l’acqua di soccorso e non vi è mai stato il bisogno; per questo motivo la superficie del suolo viene quasi sempre ricoperta da inerbimento pluriennale con diverse essenze spontanee favorite.

11. VIGNA PIANETTA

Superficie: 0,9 ha
Anno:
2017
Esposizione: Sud
Orientamento Filari: Est-ovest
Sesti d’impianto:  1,75 x 1,25
Pendenza: 4-8%
Note Agronomiche: Campo Clonale, Verdiccio da selezione massale

Nell’ottobre 2017 in questo vigneto, nella zona del sottofila e per la totalità della superficie è stata impiantata la pacciamatura viva (living mulsh) di Fragaria vesca ovvero fragolina di bosco.

L’università di Scienze Agrarie di Ancona, credendo nel nostro progetto ha iniziato una collaborazione in azienda che sta dando risultati eccezionali e si stanno portando avanti ulteriori approfondimenti sulla ricerca.

Dalle foto di nota che a 3 anni dall’inizio della sperimentazione, la pacciamatura viva di fragolina (già dopo un anno e mezzo la situazione era simile), ha colonizzato per il 100% la superficie del sottofila.

12. VIGNA DELLA STALLA

Superficie: 1,8 ha
Anno:
 2000
Esposizione: Nord
Orientamento Filari: Sud-Nord
Sesti d’impianto:  3 x 1,5
Pendenza: 10-15%
Vitigni: 0,18 Sangiovese
0,6 Merlot
0,76 Verdicchio

Per quanto riguarda il suolo, lavorazioni a file alterne e inerbimento con erbaio annuale di orzo e favino. Lavorazione meccanica del sotto-fila.

Possiamo osservare come in questi ambienti di coltivazione della vite, una pratica agronomica che deriva da esperienze millenarie, consente di ottenere risultati straordinari, in termini di vigoria della pianta in condizioni di aridocoltura.

Il nome della vigna deriva dalla presenza di una piccola stalla per il ricovero di 2-3 bovini ad uso domestico (quando nel 1978 la famiglia acquisto la loro prima proprietà a Collestefano, avendo origini da mezzadri vollero ricostruire una piccola stalla, come ricordo delle loro abitudini e quindi fu mantenuto un mini allevamento di bovini, oltre al maiale e animali da sottocorte; tutt’ora dopo 42 anni, la situazione è rimasta la stessa perché mio cugino Enzo e la sua famiglia continuano con piacere un allevamento come hobby.